domenica 4 ottobre 2009

CATULLO - CARME 3

CARME 3
Lugete o Veneres Cupidinesqueet quantum est hominum uenustiorum.passer mortuus est meae puellae.passer deliciae meae puellae.quem plus illa oculis suis amabat.nam mellitus erat suamque noratipsam tam bene quam puella matrem.nec sese a gremio illius mouebatsed circumsiliens modo huc modo illucad solam dominam usque pipilabat.qui tunc it per iter tenebricosumilluc unde negant redire quemquam.at uobis male sit malae tenebraeOrci. quae omnia bella deuoratis.tam bellum mihi passerem abstulistis.o factum male. o miselle passer.tua nunc opera meae puellaeflendo turgiduli rubent ocelli.

TRADUZIONE:
Piangete, o Veneri e voi Amorini,e quanti sono disposti all'amore.È morto il passero alla mia ragazza,il passero, tesoro della mia ragazza;lei lo amava più dei propri occhi,perché era dolce come il miele e la riconoscevacosì come una bimbetta la sua mamma;mai che si scostasse dal suo gremboe, saltellando intorno qua e là,cinguettava sempre, solo rivolto alla sua padrona.Ora procede per una strada oscura,là donde si dice che nessuno torni.Maledizione a voi, maledette oscurità infernali,che inghiottite ogni cosa graziosa:un passero così carino voi m'avete rapito.Che brutta azione! Che passerotto infelice!Ora per colpa tua, gonfi di pianto, sono arrossatigli occhi soavi della mia ragazza.

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